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Risorse rinnovabili
Sono comunemente considerate tali l’energia solare, quella idroelettrica, eolica, marina e geotermica, ovvero quelle fonti il cui utilizzo attuale non ne pregiudica la disponibilità nel futuro. Al contrario, quelle “non rinnovabili”, sia per avere lunghi periodi di formazione, di molto superiori a quelli di consumo attuale (in particolare fonti fossili quali petrolio, carbone, gas naturale), sia per essere presenti in riserve non inesauribili sulla scala dei tempi umana, sono limitate nel futuro.
Le risorse rinnovabili hanno quindi la capacità di non diminuire col tempo ed entro certi limiti anche con l’uso e lo sfruttamento da parte dell’uomo.
Per comprendere bene la definizione di risorsa rinnovabile è però necessario abbandonare il semplice paragone del sole e del vento ed introdurre il concetto di s
tock e di flusso. La grandezza di stock la quantità assoluta della risorsa (ad esempio il numero di alberi di una foresta). Le grandezze in termini di flusso sono le quantità consumate e rigenerate della risorsa, ad esempio il numero degli alberi tagliati e quello degli alberi piantati in un anno nella stessa foresta. Lo sfruttamento o il semplice uso di una risorsa naturale rinnovabile riduce lo stock della risorsa stessa.
Lo sfruttamento eccessivo e senza limiti di una qualsiasi risorsa naturale può farla estinguere anche se la risorsa è rinnovabile.
Le risorse rinnovabili presentano numerosi vantaggi, di cui i maggiori sono senza dubbio l’assenza di emissioni inquinanti durante il loro utilizzo (per questo sono dette “fonti pulite”) e la loro inesauribilità. L’utilizzo di queste fonti non ne pregiudica la disponibilità nel futuro e sono preziosissime risorse per creare energia riducendo al minimo l’impatto ambientale. In questo modo si tutela la natura nel rispetto delle prossime generazioni e, oltretutto, si limitano i costi di produzione e distribuzione di energia.